una vecchia fotografia del 1909 che raffigura l'albergo rifugio Pian del Re al tempo: un caseggiato bianco con l'insegna Pian del Re hotel alpino. Sotto alla foto, alcune righe di testo scritte a mano all'epoca.

La storia del Giro del Monviso

Il primo Giro del Monviso documentato fu effettuato dall’inglese D. Forbes con una guida locale, il 1 luglio 1839. Partiti dalla Valle del Guil, il prof. Forbes e la sua guida risalirono al Colle delle Traversette, da lì passarono ad Est del Monviso (presumibilmente scendendo a Pian del Re, per poi risalire ai Laghi del Viso), traversarono lo spartiacque molto probabilmente al Passo di San Chiaffredo e discesero nel Vallone di Vallanta. Da qui risalirono fino al Passo di Vallanta, per poi rientrare in giornata nella Valle del Guil, presso la località di partenza (La Monta).

Quindici anni dopo, nel settembre 1854, gli inglesi A.P. Whateley e H.T. Jenkinson ripeterono il tragitto percorso da Forbes, ma questa volta in due giorni, pernottando nel Vallone di Vallanta. Una volta ultimato il giro, questi due alpinisti decisero di proseguire ancora dalla Valle del Guil verso la Val Pellice, attraversando il Colle Seilliere.

A causa della mancanza di luoghi di sosta disponibili, le prime guide turistiche del XIX secolo consigliavano di effettuare il Giro del Monviso in una giornata unica. Tale percorso differiva da quello affrontato in origine da Forbes, in quanto prevedeva il passaggio dalla Valle Po alla Valle Varaita tramite il Passo delle Sagnette, per una durata complessiva dell’escursione di circa 12 ore.

Nel XX secolo il Giro del Monviso divenne poi una “classica” dell’escursionismo, anche grazie all’apertura di punti di appoggio lungo il percorso presso i rifugi ancora oggi esistenti. Già noto agli escursionisti italiani negli anni ’60, il giro fu reso popolare dagli escursionisti francesi a partire dagli anni ’70, rappresentando oggi uno dei trekking di alta quota più conosciuti e spettacolari d’Europa.

Ultimo aggiornamento: 15/06/2022 14:00